Laboratorio didattico di mosaico
a cura di Elisabetta Surico
È appassionante seguire la storia del mosaico attraverso i tempi e gli stili perché permette di:
– conoscerne i processi di fabbricazione;
– scoprirne i segreti estetico-artistici;
– carpirne le simbologie che permettono di comprendere procedimenti creativi complessi.
La tecnica del mosaico è molto antica: si pensi che fu praticata da Babilonesi, Greci, Romani, e Bizantini.
In particolare, in epoca bizantina si raggiunse la perfezione tecnica ed espressiva del mosaico come attestano le grandiose pavimentazioni di ville, palazzi e terme nonché le decorazioni parietali degli interni delle basiliche orientali e occidentali splendenti di colori.
Nel corso del laboratorio si apprendono:
– i primi rudimenti della tecnica musiva diretta;
– le caratteristiche dei prodotti utilizzati;
– i vari tipi di leganti;
– il taglio del materiale.
Come attività pratica, è prevista la realizzazione di una copia a mosaico con soggetto tratto da un particolare delle ville di Stabia ossia degli scavi archeologici di Castellammare di Stabia, poco distanti dal Vesuvian Inn.
I destinatari dell’esperienza di laboratorio sul mosaico
Bambini, giovani e adulti da sempre praticano con interesse il laboratorio esperienziale sul mosaico, realizzando opere di grande creatività.
La durata dell’esperienza
Il laboratorio dura all’incirca due ore tra teoria e pratica.
Elisabetta Surico
“Mi immedesimo nella natura di questi luoghi rigogliosi, mi lascio trasportare dalla loro bellezza, immaginandomi immersa in epoche ormai senza tempo, ai primordi, quando i nostri artigiani lavoravano veramente nella natura, avendone cura e rispetto, con una profonda comunicazione interiore, passeggiando tra i panoramici sentieri e i siti archeologici rinvenuti in questi luoghi intrisi di storia. Uso le risorse che essa mi offre raccogliendo le varie terre, lavorandole con l’acqua di sorgente, modellando dai piccoli monili ai vasi, straordinariamente eseguiti senza l’ausilio di attrezzature moderne, solo gli strumenti che offre la natura (una piccola conchiglia, foglie, semi, pietre ecc…). Poi la magia della cottura sigilla il mio lavoro, accendendo un fuoco a legna in una buca scavata nella terra, ed ecco che il mattino seguente i manufatti dipinti dal fuoco, affiorano selvaggi tra le ceneri”.
Così recita l’artista poliedrica di origini veneziane che vive stabilmente in Penisola Sorrentina da circa 30 anni.
Elisabetta Surico ha frequentato la scuola d’arte a Venezia (oreficeria) proseguendo con l’ Accademia di Belle Arti (scultura) a Napoli. La sua storia artigiana inizia con la frequentazione di varie botteghe di pittura, scultura, arte presepiale del ‘700 napoletano, oreficeria, cero-plastica, ceramica, cartapesta, per poi aprire una propria attività nel pittoresco centro storico di Sorrento.
Il suo lavoro è ispirato dalla passione per un materiale semplice come l’argilla e dalla sua lavorazione nei tempi. Minuziose ed appassionate ricerche alla scoperta di tecniche artigiane antiche le hanno dato la possibilità di acquisire poi una grande esperienza.